Half Ironman Venice - Jesolo 2022: R U experienced?
Half Ironman Venice - Jesolo 2022: una gara lunga come la distanza regina, tanta è stata l'attesa di presentarsi al via.
Inizialmente previsto alle idi di Maggio, poi per il venticinque Settembre ed infine procrastinato al nove Ottobre, sempre per motivazioni politiche, nel senso di votazioni elettorali, questo triathlon medio, che ha portato il circuito della M pallinata sulle rive dell'Adriatico che bagna idealmente l'uscio di casa mia, è stato per il sottoscritto una rincorsa con bel salto in lungo finale, purtroppo nullo di pochissimo. Vedremo perché.
La mattina del nove ottobre il cielo sopra il faro di Jesolo viene benedetto da una bellissima luce di fine estate: pare fine Agosto ma la vendemmia è già finita. La temperatura dell'aria è amabile. L'acqua del mare invece è discretamente fredda: mi premuro di testarla prima del via, con qualche bracciata e soprattutto infilando la testa sotto. Si Può Fare.
Contravvenendo al proposito di partire nella wave dei 45'/50', mi faccio trascinare nella wave dei 40'/45', dai compagni di QuartaFrazione Triathlon, il team di triatleti amatori del basso Piave, circonfuso da un'aurea quasi mistica.
49' di nuotata mite, malgrado pacche e spintoni concentrati esclusivamente nel cono d'imbuto, all'uscita dal mare, e T1 con caffè e pasticcini (9' come l'anno scorso).
Via col vento per la seconda frazione in bici: costretto a stare alto sul manubrio per il mal di schiena, non riesco a sfruttare le prolunghe, montate sulla mia bici da corsa d'epoca. Pago tantissimo la bora che mi respinge nei tratti contrari lungo un percorso che conosco a memoria. Col vento a favore non riesco a spingere il rapportone: risento della mancanza di allenamenti di qualità.
Mi accingo alla T2 e, rispetto all'anno scorso, mi accorgo che il percorso che sto ultimando è più lungo e che la media di 32 kmh è insoddisfacente. D'altro canto, realizzo che stavolta mi sono alimentato bene e non mi sento per nulla stanco.
Il tempo di una T2 decorosa e via per la mezza maratona, bastone multilap finale, che avrei voglia di spingere a tutta ma che so di dover gestire per i problemi alla schiena e al polpaccio. Mi garantisco una buona riserva e viaggio di conserva, superando, senza mai essere superato. Mi godo l'intorno con lucidità, più volte incrocio i bimbi, Erika, mia moglie, e Fede, per l'occasione, fotografo personale. Avrei voglia e risorse organiche per spingere ma il polpaccio batte vigorosamente alla porta attorno al km 15, facendomi desistere. Sono costretto a rallentare e gestire ulteriormente. Poco male, faccio due conti e di certo starò sotto il crono 2021, quand'ecco il fattaccio: non mi rendo conto che al termine del terzo e conclusivo lap, avrei dovuto svoltare a destra per un ulteriore mini lap di un km, anziché a sinistra, verso il traguardo, come nel 2021.
Il conto è sospeso: tornerò a prendere quello che ritengo mi spetti? Probabilmente sì, magari non a Jesolo. Forse c'è bisogno di allontanarsi da casa per ritrovare la strada, disse il saggio.
Meditate, gente, meditate!