AppiaRun

Mentre la mia squadra Oll Scars è impegnata con Anffas, nell'organizzazione della gara podistica sulla golena del Piave in quel di San Donà, io mi trovo a Roma, impossibilitato a raggiungerli per poter dare una mano. Allora scelgo di tenermi impegnato in corsa, iscrivendomi a una gara sfiziosa, che finora non ho mai fatto: la AppiaRun.

Classica di questo periodo, quest'anno alla 26esima edizione e presenta un percorso da 16,5 km che mi ispira e che scelgo. Percorso che conosco, perché sull'Appia Antica ci ho fatto diversi lunghi (l'ultimo è quello in preparazione alla maratona di Roma, che se ti sei perso ho raccontato qui), nel parco della Caffarella praticamente faccio il 95% dei miei allenamenti romani e il resto delle strade coinvolte sono ampiamente conosciute. Devo necessariamente iscrivermi alla non competitiva, perché ho il certificato medico sportivo scaduto da poco e ancora non ho fatto a tempo a rinnovare...questo sarà un problema.

Dopo la maratona, una settimanella di recupero con uscite blande, poi ho ripreso un po' con la velocità, quindi questa gara su distanza spuria sarà un buon banco di prova per capire la condizione, o almeno questo è il pensiero pre gara. Però la mattina stessa, in attesa del via, capisco che qualcosa andrà storto: c'è un sacco di gente e la partenza non è così scaglionata come descritto nel regolamento (o forse pensavo lo fosse di più), finirò sicuramente in un ingorgo. Perderò molto tempo?
Alle 9.30 la partenza della prima griglia, poi le altre competitive (ce ne sono 4 o 5) e, in coda, i non competitivi. Il problema è che i non competitivi fanno un unico blocco e il distacco dai competitivi è brevissimo, quindi non c'è modo di fare defluire il traffico e l'ingorgo è presto fatto! I primi 2 km, con tentativi di zig zag per trovare spazio, segnano un ritmo attorno ai 6 minuti al km (la mia idea era di stare attorno ai 5...!). Addirittura al primo km c'è un punto dove ci siamo proprio fermati! Non c'è modo, non si passa! Sono dietro a runner che hanno un passo ben più lento del mio (senza contare quelli che si fanno i selfie in gara) e non c'è modo di passare, perché occupano tutta la carreggiata. Cerco di non farmi prendere dall'ansia di superare e faccio attenzione a non collidere con qualcuno (perché ci sono anche quelli con le cuffie, che fanno le loro traiettorie senza preoccuparsi di tagliare la strada ad altri, che magari li hanno affiancati, ma non se ne sono accorti perché non li hanno sentiti...!). Il terzo km risulta un po' più forte, riesco a trovare un po' più di spazio per passare. Il quarto è forse il più veloce di gara, perché vedo dei varchi e mi ci fiondo, magari anche un po' esagerando. All'uscita dalle catacombe di San Callisto, circa al quinto km e mezzo, il percorso dei 16,5 si separa da quello dei 10 km, quindi il gruppo si screma maggiormente, ma ahimè, comincia la parte di Appia Antica che sale...e si sente. Tengo un buon passo, ma questo inciderà poi sul prosieguo di gara. Sono bei 3 km (scarsi) impegnativi, in più su sampietrini e pietrone di basolato di 2 mila anni. Si entra poi nel parco della Caffarella, dove in pratica mi sento a casa, ma qui ritorna a farsi trafficato, perché il percorso si restringe. Mi butto senza paura in discesa, tengo botta in salita e si esce di nuovo sull'Appia Antica attorno al 12esimo. Qui si spegne un po' la luce, sento la fatica dovuta al continuo zig zag, alla spinta in salita e a questo cavolo di meteo, che non ho ancora menzionato: sì, il meteo peggiore in assoluto, il caldo umido che ti prosciuga le forze! Maledetto! Cerco comunque di tenere il più possibile, restano gli ultimi km di asfalto in cui ci sono ancora dei saliscendi e la gara andrà a chiudersi con una bella salita dietro le Terme di Caracalla e poi discesone che porta all'ingresso dello Stadio Martellini, per l'arrivo sulla pista d'atletica.

Concludo con una media leggermente superiore ai 5'20" per km, non quello che volevo, ma in realtà quello che immaginavo. Bella gara, percorso suggestivo, ottima affluenza di atleti (circa 8 mila), senz'altro da rifare. Anche se decisamente meglio partire più avanti, per evitare le situazioni di traffico.

Zona arrivo, allestita allo Stadio Martellini.


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